martedì 12 agosto 2025

RICORSO ALLA CORTE EDU DI STRASBURGO E LA SENTENZA DEL 2021: ASILI, SCUOLA DELLA INFANZIA E VACCINAZIONI OBBLIGATORIE NEL CASO DELLA REPUBBLICA CECA


AUDIO commento sentenza, download

I Giudici di Strasburgo nel 2021 hanno discusso a lungo sulla opportunità se sia legittimo o meno da parte di una Autorità dello Stato escludere i bambini dalla scuola della infanzia qualora inadempienti il calendario vaccinale obbligatorio, e nel caso in esame quello in vigore in Repubblica ceca. La decisione della Corte EDU di Strasburgo è stata presa a seguito di alcuni ricorsi presentati da più famiglie della Repubblica ceca, ricorsi presentati diversi anni fa. La decisione dunque dei Giudici è stata sull'articolo 8 CEDU. Rispetto alla decisione finale, uno dei Giudici della Corte è stato dissenziente (un giudice polacco): gli altri hanno votato per la non violazione della Convenzione cosiddetta CEDU relativamente alla possibile violazione dell'articolo 8 della CEDU (sul diritto al rispetto della vita familiare, come ho spiegato nel mio audio di Luglio 2025), e dunque hanno ritenuto accettabile la esclusione dei bambini non vaccinati dalla scuola della infanzia: esito votazione 16 a 1 per la non violazione. È stato dunque ammesso il ricorso relativamente all'articolo 8 CEDU, su cui poi la Corte ha preso la sua decisione finale dopo attenta istruttoria. 

Le ragioni della decisione dei Giudici che hanno condotto alla sentenza di diniego, per cui nessun diritto fondamentale relativamente all'articolo 8 della CEDU sarebbe stato violato dallo Stato, si fondano sulla considerazione che tanto i bambini non vaccinati entrano comunque alla scuola dell'obbligo in Repubblica ceca, per cui il sacrificio di esclusione sociale ed educativa è relativo e di pochi anni, possiamo dire in estrema sintesi (Sentenza sez. Grande Camera Corte EDU, Strasburgo, 8 aprile 2021, ric. nn. 47621/13, 3867/14, 73094/14, 19306/15, 19298/15, 43883/15).

La CEDU è la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’umanità e delle libertà fondamentali (in francese: "Convention européenne des droits de l'Homme"), mentre la Corte EDU è un organo giurisdizionale internazionale istituito nel 1959 nell'ambito del Consiglio d'Europa, proprio per vigilare e far applicare i diritti fondamentali sanciti dalla Convenzione stessa, attraverso le decisioni e sentenze prese dalla Corte.

Ho ricordato il caso dei ricorsi delle famiglie ceche nei miei audio e ho anche commentato la questione nel mio recente libro "2020 Attacco all'umanità", in appendice al testo. Sottolineo che anche se l'articolo della Convenzione ammesso e valutato dalla Corte nella fattispecie riguardava la vita familiare e il suo rispetto, l'oggetto dei ricorsi era centrato sulle sanzioni irrogate alle famiglie ceche inadempienti, il calendario vaccinale obbligatorio e soprattutto sulla esclusione dagli asili e dalla scuola della infanzia dei bambini non vaccinati per prudente scelta dei genitori.

Gli argomenti discussi dai Giudici sono stati dunque la legittimità della esclusione dal percorso scolastico della ex materna (oggi scuola della infanzia), la sufficiente copertura vaccinale e la relativa sicurezza e protezione epidemiologia. Esclusioni sociali e discriminazioni erano e sono stati gli argomenti discussi nel merito dai Giudici.

Dunque non è corretto (è anzi destituito di fondamento) affermare che il ricorso delle famiglie ceche non sarebbe stato ammesso a Strasburgo. È stato ammesso relativamente all'articolo 8 CEDU, mentre per gli altri articoli della CEDU invocati nelle doglianze delle famiglie ceche, il ricorso non è stato ritenuto ammissibile (irricevibile).

I giudici hanno concluso, dopo votazione, che non vi è stata violazione da parte dello Stato della Repubblica ceca nell'esercizio della sua imposizione di restrizione sanitaria e di discriminazione sociale. In ultima analisi, a Strasburgo la Corte EDU ha ritenuto l'esclusione dei bambini dalla scuola della infanzia e dagli asili perché non ottemperanti il calendario vaccinale, una misura restrittiva proporzionale e necessaria ai fini di tutela della salute della collettività e nel contesto dei doveri di solidarietà sociale di una società democratica.

Con questo orientamento giurisprudenziale già espresso nel 2021 (soltanto 4 anni fa), è mia opinione personale che ripresentare a così corta distanza temporale un caso analogo (nella fattispecie la situazione italiana con la discriminazione della Legge 119/2017) anche invocando il rispetto e la presunta violazione dell'Italia di altri e diversi articoli della CEDU, sia nella situazione contingente culturale e politica e con questo precedente giurisprudenziale così netto di votazione, un azzardo e un grande rischio perché una futura sentenza di Strasburgo analoga al 2021 e calibrata rispetto al nostro ordinamento, potrebbe costituire un pretesto giuridico ed un vincolo perché la politica sanitaria italiana persista nella sua iniqua discriminazione sanitaria di bambini sani, estromessi dal percorso di crescita ed educazione nella fascia 0-6 anni di età, rendendo estremamente difficile una modifica normativa parlamentare nella prospettiva di una maggiore inclusione senza il requisito di certificato vaccinale in regola per l'accesso ad asilo e scuola della infanzia.

Una sentenza negativa di Strasburgo fra 2/3 anni e centrata su un ricorso di cittadini italiani sulla medesima fattispecie o analoga (scuola, vaccinazioni ed esclusione scolastica), affosserebbe politicamente la questione per molti anni a venire, oltre che orientare giuridicamente perché dal 2009 i diritti fondamentali della CEDU sono riconosciuti ufficialmente dal TUE all'articolo 6 (Trattato sull'Unione Europea) nel diritto euronitario, oltre che dalla legge di ratifica italiana del 1955 della Convenzione stessa.
Certamente, al contempo è auspicabile che nei prossimi anni si affermi un cambio di paradigma sociale, culturale e politico-sanitario anche grazie alla indipendenza di giudizio della classe medica, la quale negli ultimi è minacciata nel suo ruolo di riferimento nell'alleanza medico-paziente deontologicamente fondata. Soltanto così anche le Corti dei Tribunali e soprattutto quelle sovranazionali come la Corte EDU, risentiranno meno di pregiudizi e assunti medico-scientifici ritenuti veri e sui quali poggiano le loro considerazioni e valutazioni giurisprudenziali, dimenticando spesso che la Medicina è Ars Medica e non scienza esatta.

Luca Scantamburlo 

12 agosto 2025


BIBLIOGRAFIA E RIFERIMENTI

* Rif. Sentenza Corte EDU, ricorsi CEDU, sez. Grande Camera, sent. 8 aprile 2021, ric. nn. 47621/13, 3867/14, 73094/14, 19306/15, 19298/15, 43883/15), https://dirittifondamentali.it/2021/04/19/la-cedu-su-obbligo-vaccinale-cedu-sez-grande-camera-sent-8-aprile-2021-ric-nn-47621-13-3867-14-73094-14-19306-15-19298-15-43883-15/

* Rif. CEDU, Art. 8 Diritto al rispetto della vita privata e familiare.

Ogni persona ha diritto al rispetto della propria vita privata e familiare, del proprio domicilio e della propria corrispondenza. 

Non può esservi ingerenza di una autorità pubblica nell’esercizio di tale diritto a meno che tale ingerenza sia prevista dalla legge e costituisca una misura che, in una società democratica, è necessaria alla sicurezza nazionale, alla pubblica sicurezza, al benessere economico del paese, alla difesa dell’ordine e alla prevenzione dei reati, alla protezione della salute o della morale, o alla protezione dei diritti e delle libertà altrui.


PHOTO CREDITS

Cour européenne des droits de l'homme à Strasbourg (Bas-Rhin, France), Novembre 2019, Wikipedia, Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International license.

venerdì 20 giugno 2025

ADDIO AMICA MIA....IN MEMORIA DI FIRMINA SIMONITTO IN FAION



Carissima Firmina

Te ne sei andata in silenzio e mi hai impedito di venire a salutarti di persona in ospedale, quando avevi detto che mi avresti fatto sapere il reparto in cui eri ricoverata.

Non me lo hai fatto sapere.

Mi sei stata vicina come pochi nella mia vita. A volte abbiamo bisticciato ma sempre è tornato il sereno fra noi. Hai compreso nel profondo del tuo cuore cosa mi animava per gli altri, e cosa albergava dentro di me.

Hai conosciuto le mie pene, le mie gioie, i miei turbamenti e le mie speranze e sempre hai sostenuto i miei progetti, le mie iniziative e azioni a favore del prossimo, sia che fossero di natura informativa e a difesa dei propri diritti, sia che fossero di natura giudiziale. Mi hai aiutato a comprendere me stesso e mi hai anche aiutato a comprendere meglio chi amavo e amo.

Te ne sei andata senza clamori, senza disturbare, senza piangere o lamentarti. Hai solo timidamente salutato mesi fa, dicendo che non sapevi quanto ti sarebbe rimasto da vivere...

La vita ha abbandonato il tuo corpo ma tu sei riuscita in qualche modo a farmi arrivare il soffio della tua anima, per darmi un ultimo saluto non terreno.

Possano le persone a te care e coloro che ti hanno amato, ritrovarti sempre guardando le cose semplici della vita, che tu hai insegnato ad apprezzare con il  tuo esempio di grande sensibilità, intelligenza e bontà...

Il tuo Amico Luca 



In memoria di Firmina Simonitto, in Faion
(Ragogna, 1959- San Daniele del Friuli, 2025)

È morta prematuramente la naturopata e pranoterapeuta Firmina Simonitto in Faion, una persona che negli ultimi anni si era battuta e schierata a favore della vita.

Nel maggio 2023 aveva organizzato a Ragogna presso la sala teatrale Canciani - assieme alle mamme e nonne "Mame ce bon" - un confronto e incontro con il pubblico, invitando me e il professore Lorenzo Maria Pacini.

Titolo del nostro incontro 

"Bioetica della Genesi e genesi della Bioetica. Bambini, donne e uomini di un mondo da salvare"

Grazie Firmina per tutto il Bene che hai fatto per gli altri.

17 giugno 2025 - aggiorn. 21 giugno 2025

Luca Scantamburlo

giovedì 30 maggio 2024

PETRELLA GUIDI: CURA DELLA CASA, INCURIA E MANCATO RISPETTO FRA UN INQUILINO E IL PROPRIETARIO TRADITO NELLA FIDUCIA

 



Recentemente un mio carissimo Amico di nome Gianpaolo Riccardi, che diversi anni fa, quando andammo a trovarlo, ospitò me e la mia famiglia nella sua casa di Petrella Guidi (un piccolo borgo che si trova in Romagna, su un fianco della val Marecchia), ha vissuto un momento che nessuno vorrebbe vivere: dopo aver dato in affitto la propria casa, si è ritrovato - dopo alcuni anni di pagamenti regolari - una inquilina morosa e successivamente - costretto a intimare lo sfratto per morosità tramite vie legali - si è reso conto che la inquilina aveva messo a soqquadro l'immobile, con sottrazione di beni (quadri ecc..) e distruzione di stipiti e porte.

La cosa surreale è che il danneggiamento al legno degli ingressi delle stanze ed alle porte e ai pavimenti, è stato verosimilmente causato da decine di cani che la inquilina faceva entrare e soggiornare nella casa, cani che lei accudiva. Coinvolgere ufficiali giudiziari che notifichino atti e giudici che convalidino uno sfratto ed - eventualmente - arrivare addirittura a un atto di precetto e a uno sgombero coatto con ufficiale giudiziario, non è cosa da auspicarsi ma a volte è l'unica strada percorribile. Ma quando a seguito di una notifica di sfratto o dopo un eventuale precetto e sgombero forzato, il proprietario di un immobile (locatore) scopre che la sua casa è stata ridotta in condizioni pietose dal locatario (l'inquilino che paga o dovrebbe pagare l'affitto), l'amarezza - che subentra a un momento di rabbia e sgomento - è tanta. 

Al di là di carte e contratti e reciproci obblighi, fra le persone sempre dovrebbe valere il rispetto, la fiducia reciproca che vincola a un mantenere con cura ciò che gli altri ci affidano e di cui sono proprietari, a prescindere dal fatto che si corrisponda un canone, la qual cosa non ci autorizza a fare ciò che vogliamo. 

Personalmente, sono stato in affitto da solo circa quattro anni in due case diverse, e in una occasione mi capitò che - praticati dei fori nelle pareti per appendere ganci per mobili - giustamente, risoluto il contratto per disdetta, la proprietaria trattenne la cauzione (deposito) di due mensilità da me versata, con cui pagò un muratore che stuccò e tinteggiò le parti. Ma nelle case in cui ho vissuto in affitto, ho sempre cercato di lasciarle in ordine e con un valore aggiunto: un frigorifero nuovo in luogo di quello vecchio danneggiato, un letto nuovo ove la camera era sprovvista, ecc.. segnalando eventuali piccoli problemi o piccoli danni, pregressi o accaduti durante la mia permanenza.

Cosa sia accaduto nella testa di questa inquilina che ha ridotto la casa del mio amico a un letamaio maleodorante, resta un mistero: come sia possibile che una persona responsabile e capace di agire consenta a decine e decine di cani di sostare o dormire fra le mura di una casa con i pavimenti in legno, defecando liberamente e mordendo le suppellettili? 

Il proprietario di questa casa che sorge in questo incantevole borgo medievale fortificato di Sant'Agata Feltria, chiamato Petrella Guidi, ama i cani e aveva affittato in fiducia il suo immobile a questa signora: il canone di affitto comprendeva, oltre alla casa, tre ettari di terreno, un capannone enorme, recinti, box esterni, doppio garage. Che motivo vi era per lasciare che i suoi cani vivessero liberi dentro la casa, viste le ampie strutture e terreni recintati e coperti a loro disposizione?

Oltre a distruggere le porte e gli stipiti con le unghie e i denti, i cani - essendo cani - hanno liberamente defecato e urinato ovunque, non avendo avuto una disciplina e delle regole chiare da parte della loro padrona e inquilina. Le circostanze di rovina interna dell'immobile, sono doppiamente amare proprio in ragione degli ampi spazi che hanno avuto a disposizione questi animali, ma che la proprietaria non ha utilizzato per loro, accogliendogli in casa.

Non ha pensato alle conseguenze? L'unica spiegazione plausibile è che non stesse bene: ma anche ammettendo che non fosse pienamente lucida, possibile che un briciolo di buon senso non si sia fatto strada in lei? Non ha pensato al dolore del proprietario nello scoprire la devastazione procurata alla casa, e alle conseguenze civili ed eventualmente anche penali che una simile sua condotta avrebbe potuto e può integrare e di cui lei dovrà rispondere in sede civile o forse non solo in quella?

Nei rapporti civili vale quanto stabilisce il Codice Civile in merito ad adempiere le proprie obbligazioni e agli obblighi in capo al conduttore di un immobile dato in affitto dal locatore, con la cosiddetta diligenza del buon padre di famiglia - ex artt. 1176-1587 Codice Civile- ovvero nell'avere cura e custodia, "(...) il conduttore deve: 1) prendere in consegna la cosa e osservare la diligenza del buon padre di famiglia [1176] nel servirsene per l'uso determinato nel contratto o per l'uso che può altrimenti presumersi dalle circostanze 2) dare il corrispettivo nei termini convenuti [820 comma 3, 1282 comma 2, 2764, 2948 n. 2].

Questo per quanto concerne l'aspetto giuridico, normativo. E per quanto concerne il rapporto morale e personale fra gli individui? Il rispetto fra le persone dovrebbe sempre essere la base e il terreno ove misurarsi: se viene meno il rispetto e la chiarezza, anche quando ci si confronta con punti di vista diversi, viene meno tutto. Può esservi divergenza di opinioni fra le persone, ma il rispetto è una condizione imprescindibile. Caduto il rispetto, non coltivato né insegnato, le persone cadono a un livello animale, o forse ad un livello più basso di quello animale, perché gli animali fra loro sono sempre sinceri e diretti. 

Quando un uomo o una donna si sente ingannato, e si accorge che la sua fiducia è stata mal riposta, la delusione è tanta. Non resta che rialzarsi, fare tesoro di questa lezione di vita, e andare avanti, più accorti di prima.
Invece per quanto concerne chi ha sbagliato in malafede, prima o poi - se non giuridicamente in questa vita - avrà un debito che salderà energeticamente in questa vita o in una successiva a questa, perché non vi è scampo all'ordine delle cose che regna nel creato, anche se a volte abbiamo l'impressione che il crimine paghi e che chi arreca torti non avrà da pagare o qualcuno a cui rendere conto. 
Non è così, anche se la Giustizia non positiva, quella che si misura lungo i secoli e che è trascendente, ha tempi e criteri e modalità a volte imperscrutabili, ma ha una sua futura corrispondenza anche materiale e fisica.

Fatti forza, un abbraccio, Gianpaolo.
il tuo amico 

Luca Scantamburlo

30 maggio 2024

mercoledì 13 giugno 2018

ANTONIO CARBONELLI: SAGGISTA CHE RIPENSA E RILEGGE LA MODERNITÀ, DAL PUNTO DI VISTA FILOSOFICO



Rileggere la modernità. Alla ricerca di una nuova etica, Volume III,
l'ultimo volume a firma di Antonio Carbonelli,
avvocato giuslavorista di Brescia (2018)

RILEGGERE LA MODERNITÀ: LA TRILOGIA DI ANTONIO CARBONELLI
L'avvocato giuslavorista Antonio Carbonelli di Brescia ha da poco dato alle stampe il terzo volume della sua trilogia saggistica. Questa sua ultima fatica letteraria ha il pregio di essere un originale strumento di riflessione critica, per gettare nuova luce sui tormentati anni di questa modernità (o postmodernità), che sono stati e sono all'insegna di grandi cambiamenti economici, finanziari e sociali, su scala globale. Quali sono le origini teoretiche del liberismo economico (o neoliberismo) che negli ultimi anni sta marchiando a fuoco - nel bene e nel male - il mondo del lavoro, del commercio e della grande distribuzione, e quello dei diritti dei lavoratori, divaricando sempre più nelle ultime decadi la forbice fra ceto medio delle società europee e di quella nordamericana - sempre più in crisi e depauperato - ed una cuspide piramidale di una oligarchia planetaria retta da fondazioni, corporations e gruppi di potere ricchissimi, la quale cuspide va sempre più allontanandosi ed arricchendosi a discapito della base?

La pubblicazione del terzo e conclusivo volume è intitolata Rileggere la modernità. Alla ricerca di una nuova etica (capitolo 10: La "notte oscura" dell'etica dopo Kant, tra nichilismo e tentativi (falliti) di ricostruzione – capitolo 11: Oltre Popper: superamento della logica aristotelica e modo di procedere della conoscenza – capitolo 12: Oltre Chomsky: strutture profonde del linguaggio e mezzi di distrazione dell'opinione pubblica – Conclusione dell'opera: oltre la modernità) (www.tarantola.it, www.amazon.it, www.ibs.it, www.lafeltrinelli.it, www.libraccio.it).

Gli altri volumi di Rileggere la modernità, che lo precedono, sono i seguenti (2016 e 2017):

1) Rileggere la modernitàCartesio – Locke – Hume – Adam Smith – Kant, Volume I, 
2) Rileggere la modernità. Hegel – Marx – Che fare, dunque? Liberismo o marxismo?, Volume II
tutti per i tipi di Marco Serra Tarantola Editore.


I TUTORIAL FILOSOFICI SU YOTUBE DEL Dr. ANTONIOCARBONELLI
La serie sperimentale di filmati su youtube, digitando in youtube "Antonio Carbonelli tutorial filosofia":              


Tutorial di filosofia 0 Introduzione: di cosa si occupa la filosofia?
di Antonio Carbonelli, YouTube

CALENDARIO DI INCONTRI DI FILOSOFIA ETICA,
ECONOMICA E POLITICA IN BRESCIA. 
ANTONIO CARBONELLI: TORNARE A PENSARE

Si segnala il calendario dei sette incontri di presentazione dei contenuti e di filosofia etica, economica e politica che si terrà presso la Libreria Tarantola - via Porcellaga, 4 - Brescia il venerdì alle 18.00 ogni tre settimane circa, tra il 28 settembre 2018 e il 15 marzo 2019, sul tema Tornare a pensare:

     I – venerdì 28.9.18, ore 18.00: Origini della modernità: Cartesio – Locke – Hume – Adam Smith – Kant (cfr. Rileggere la modernità – vol.I)

   II – venerdì 19.10.18, ore 18.00: Sviluppi della modernità: Hegel – Marx – Keynes
(cfr. Rileggere la modernità – vol.II)

    III – venerdì 9.11.18, ore 18.00: I profeti del liberismo: Mises – Hayek – Milton Friedman
(cfr. I fondamenti teoretici della “crisi” - Rileggere la modernità – vol.II)

    IV – venerdì 30.11.18, ore 18.00: La “notte oscura” dell’etica dopo Kant, tra nichilismo e tentativi (falliti) di ricostruzione (cfr. Rileggere la modernità – vol.III)

    V – venerdì 25.1.19, ore 18.00: Oltre Popper (cfr. Rileggere la modernità – vol.III)

    VI – venerdì 22.2.19, ore 18.00: Oltre Chomsky (cfr. Rileggere la modernità – vol.III)

    VII – venerdì 15.3.19, ore 18.00: Oltre la modernità (cfr. Rileggere la modernità – vol.III)


Davvero un prezioso strumento per aiutare a pensare, questo corpus di testi, e davvero meritoria l'opera di acculturazione e di confronto con il pubblico portata avanti dal dr. Antonio Carbonelli.

Luca Scantamburlo
13 giugno 2018